venerdì 28 gennaio 2011

BARI E IL BIFEST: LA CITTÀ E IL FESTIVAL CHE NESSUNO VEDE


Ettore Scola, Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Claudia Cardinale, Luca “Checco Zalone” Medici, Gennaro Nunziante, Ricky Tognazzi, Valeria Golino, Pasquale Squitieri, Paolo e Vittorio Taviani, Fabrizio Bentivoglio, Rocco Papaleo, Fabrizio Gifuni, Marco Bellocchio, Ascanio Celestini.
Non sto elencando a casaccio i nomi di alcuni dei protagonisti del cinema italiano, non ho neppure intenzione di stilare la classifica (im)parziale delle mie preferenze sulla Settima arte in Italia, voglio semplicemente ricordare i personaggi che, a vario titolo, hanno partecipato alla seconda edizione del Bifest, il festival internazionale del cinema e della televisione.
Il Bifest si svolge a Bari, inanellando incontri tematici, lezioni d’autore, dibattiti, anteprime, insomma, tutto il necessaire che solitamente ti aspetti da un festival cinematografico, uno di quelli veri, uno di quelli importanti. I teatri e i cinema sono sempre pieni, la gente diserta gli uffici pur di presenziare agli incontri, gli addetti ai lavori fanno la spola tra il teatro Petruzzelli, il teatro Kursaal, il cinema Galleria, l’hotel Oriente e il Cineporto di Bari, solo per citare i punti nevralgici del Bifest di quest’anno. Tutti parlano di cinema, tutti vivono di cinema.
Però c’è un fatto, un dettaglio insignificante che deve avere a che fare con la collocazione geografica del Bifest. Il fatto è che il Bifest si svolge a Bari, e Bari fa notizia solo quando si sporca di sangue. Se non si considera questo fatto, questo dettaglio, non si riesce a capire il silenzio rumoroso che sta accompagnando anche questa edizione del festival voluto dal buon Felice Laudadio e da pochi altri sognatori, di quelli che, per citare il governatore Vendola, credono ancora che la cultura possa essere un buon piatto per sfamare l’intelligenza e non una torta. Da tagliare. Del Bifest non parla nessuno.
Eppure i nomi che ho elencato non sono propriamente secondari nel panorama cinematografico italiano, sono nomi autorevoli, nomi grossi, di quelli che normalmente farebbero notizia. Ma l’Italia, si sa, non è normale, l’Italia si interessa d’altro, dalle allegre comare di un premier mandrillo alle speculazioni morbose sull’ennesimo fatto di cronaca nera. L’Italia è miope, e di certo Bari non la vede proprio.
A questo punto, agli organizzatori del Bifest, che sono già al lavoro per allestire la prossima edizione, non posso che consigliare di coinvolgere qualcuno dei bestemmiatori del Grande Fratello o una procace frequentatrice di party presidenziali, chissà che qualcuno si accorga di quello (di buono) che succede in questa terra. Chissà che qualcuno non si renda conto che il cinema ha cambiato indirizzo, e che ora lo si può incontrare spesso da queste parti. Chissà...